giovedì 23 maggio 2013

Elezioni Comunali di Roma 2013 domenica e lunedì tutti alle urne



Le Elezioni Comunali di Roma stanno per arrivare. Manca davvero poco per il rinnovo della Giunta Comunale che andrà ad occupare il Campidoglio e le 15 circoscrizioni attualmente distribuite sul territorio capitolino. I cittadini romani voteranno ufficialmente a partire da domenica 26 maggio, dalle ore 8.00 alle ore 22.00, e lunedì 27 maggio, dalle ore 7 alle ore 15. In caso di ballottaggio per l’elezione dei sindaci, si voterà domenica 9 giugno, sempre dalle ore 8.00 alle ore 22.00, e lunedì 10 giugno, dalle ore 7.00 alle ore 15.00 mentre le operazioni di scrutinio avranno inizio nella stessa giornata di lunedì. Partiti Politici, Gruppi di Coalizione e Movimenti alle prese con l'elettorato, in sfida l'uno contro l'altro a suon di comizi elettorali. La Capitale con il passare del tempo ha accumulato ingenti debiti e cantieri perennemente aperti, senza che vi lavori nessuno all'interno, una pesante eredità che ha visto complici centrodestra e centrosinistra. Una vecchia politica che non ha fatto altro che peggiorare le cose, dimostrando ora più di prima che al primo posto ci sono i grandi interessi da curare, come ad esempio le banche ed altre lobby di potere, in fondo alla lista ci siamo noi cittadini. Il crollo della fiducia sulla vecchia classe politica è netto e questo lo si può notare immediatamente andando a vedere i tanti stand che si trovano nelle più importanti piazze della Capitale. Non ci vuole molto per capire che gli stand sia di centrodestra che di centrosinistra sono sempre perennemente vuoti. Neanche la presenza fisica di Gianni Alemanno sta riscuotendo un grande successo. Qualche giorno fa era atteso un suo comizio in Zona Casalbertone a Roma, in uno dei tanti quartieri della Capitale. Ad attenderlo poche decine di persone che lo applaudivano, circondanti da un cordone imponente tra carabinieri e poliziotti, sullo sfondo contestatori che gli intimavano di andare via. Questo per quando riguarda per il centrodestra, ma nel centrosinistra le cose non vanno di certo meglio, dove Ignazio Marino candidato del PD non si è fatto nemmeno vedere in molti punti della capitale, e dubitiamo una sua apparizione nelle zone periferiche della città vedi piazzale degli Euganei Zona Tufello a Roma. Ma come si fa, cari elettori del PD, a sopportare di essere trattati così, quando circa tre mesi fa avete votato per avere un governo di cambiamento, di fuoriuscita dal berlusconismo, e oggi vi trovate il più democristiano dei dirigenti del partito a raccontarvi la balla che per senso di responsabilità si deve fare il governo con Berlusconi? Un partito politico che ha creato solo danni e disuguaglianza sociale, avviando processi come Equitalia. Fu proprio il Partito Democratico ai tempi del Governo Prodi che grazie al decreto Bersani-Visco ha di fatto autorizzato la società di riscossione a utilizzare dati sensibili quali quelli dei conti correnti bancari. Nello stesso decreto è stata inoltre obbligata la tracciabilità dei compensi. Una sorta di “Stato di polizia tributaria”, che ha causato l’escalation di cartelle impazzite. Pierluigi Bersani e Vincenzo Visco sono dunque i creatori di Equitalia che oggi stritola aziende,fà uccidere imprenditori, pensionati, lavoratori dipendenti, insomma chiunque finisca nel perverso ingranaggio della società incaricata della riscossione dei tributi per conto dello Stato. Una vecchia politica impegnata a depredare quel poco rimasto dello scheletro del nostro Paese, i vecchi partiti politici grazie ai rimborsi elettorali hanno preso oltre 110.000.000 di euro

Come si Vota:

Cambiata la legge elettorale dei Comuni che ha introdotto la “doppia preferenza di genere”: l’elettore romano potrà esprimere due preferenze, per un candidato di sesso maschile e per uno di sesso femminile. In questo modo dovrebbe aumentare la presenza di donne anche nei consigli comunali eliminando il sistema delle “quote rosa”.
Esempio: scrivendo come prima preferenza un nome, sulla scheda se ne potrà metterne un'altra ma di candidato di sesso opposto, altrimenti il secondo nominativo, se di sesso identico al primo, verrà annullato. Il voto al partito e la prima preferenza rimarranno validi. Naturalmente si potrà scegliere di mettere un solo nome.
Saranno 48 i consiglieri che comporranno l'Assemblea capitolina, 12 in meno rispetto alla consiliatura appena cessata.
È bene ricordare che sussiste anche la possibilità del voto disgiunto, ma ecco i vari casi:
1) tracciare un segno solo sul simbolo di una lista assegnando la propria preferenza alla lista stessa e al candidato sindaco sostenuto da questa.
2) tracciare un segno sul simbolo di una lista, scrivendo o meno una preferenza (il cognome) per uno dei candidati consiglieri comunali della stessa lista e, contemporaneamente, barrare il nome di un candidato sindaco che NON è collegato alla lista votata. Questo è il voto disgiunto.
3) barrare solo il nome del sindaco prescelto: il voto andrà solo a questo e non alla lista o alle liste a lui collegate.



Gli elettori per esprimere il voto si troveranno davanti una scheda elettorale, lunga circa 95 centimetri... quasi un metro

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