E' arrivato finalmente il curatore
fallimentare dell'Italia, certo pensavo che arrivasse verso il 2015,
ma come sapete i poteri forti non aspettano devono liquidare il caso
Italia. Queste ore ci dimostrano una cosa: per migliorare la
valutazione di un Paese non serve far migliorare la sua economia,
competitività, tasso di occupazione o di attrattiva verso
investimenti esteri. Basta conoscere le persone giuste, farsi gli
amici giusti e i rating migliorano così,
per miracolo. Moody’s, infatti, l’altro giorno ha sì mantenuto
la nostra valutazione di credito a Baa2 ma ha rivisto al rialzo
l'outlook, passato da negativo a stabile. Il tutto senza colpo
ferire, a parte l’anomalia tutta italiana del terzo governo di
seguito senza mandato popolare. I poteri forti in quattro e
quattrotto hanno fatto cadere un governo, un po' come successe a
maggio 2011 quando la Deutsch Bank vendeva 7,5 miliardi di titoli
di stato Italiani, e nel frattempo nelle segrete stanze (Quirinale) si pensava a sostituire Berlusconi con
Monti, come va dicendo in questi giorni Alan Friedman in tutte le
trasmissioni (facendo anche un po' di pubblicità al suo libro), ma
questa è storia passata e un giorno si saprà la verità. Ma perchè
questa accelerazione da parte del PD (partito della destra capitalista) che disarciona Enrico Letta in un giorno
spedendo l’enfant prodige a Palazzo Chigi? A tempo di record, fino a
ieri sembrava addirittura prima della riapertura dei mercati.
Basta guardare alcuni nomi del toto-ministro, come quello di Lucrezia
Reichlin, economista di assoluta capacità ma che era in procinto di
entrare nel board della Banca d’Inghilterra, istituto guidato da
Mark Carney ma che sarebbe stata “caldamente” raccomandata a
Matteo Renzi da Mario Draghi in persona. E come sapete, sia Draghi
che Carney sono ex alti dirigenti Goldman Sachs. C’è da governare
prima gli interessi e poi il caos che sta arrivando. Cari lettori e
chi meglio di Matteo Renzi? ambizioso, capace di imporsi e
assolutamente pronto ad abbassare il capo di fronte ai desiderati
della finanza internazionale e della Germania? Ci sono ancora da
privatizzare le controllate statali, e finire da privatizzare la
Bankitalia (compreso tutto l'oro degli italiani) con i dovuti ringraziamenti della Bundesbank. C’è una
dannata mole di lavoro da fare e siccome tutti sanno (Mario Draghi in
testa), che non solo la deflazione è dietro l’angolo, ma che
l’Italia è davvero “Game Over”. Quindi, va commissariata ed ecco
l’operazione Friedman-Renzi. E sapete una cosa? Penso ci sia la
possibilità che alcuni grandi soggetti internazionali, quelli che
hanno fatto reggere finora la borsa e lo spread stabile, domani se le
politiche interne italiane dovessero proseguire, potrebbero essere
tentati di mandare un bel segnale ribassista come avvertimento. Così
sarebbe sconfessata la bacchetta magica di Renzi? Il primo soggetto
finanziario, potrebbe essere proprio Deutsche Bank mandando un chiaro
segnale politico, del tipo: «Il nuovo governo che va per formarsi in
Italia gode di credibilità assoluta, anche grazie alla presenza
annunciata di personaggi di primissimo ordine professionale, ma la
litigiosità già innescata da soggetti che dovrebbero far parte
proprio della nuova compagine di governo, manda ai mercati l’ennesimo
messaggio di potenziale instabilità della politica italiana».
Chissà!!! Enrico Letta deve aspettare solo pochi mesi, poi il suo
premio di consolazione sarà la nomina a Commissario europeo che arriverà
dopo il voto per il Parlamento di Bruxelles. Invece si prevedono
scintille, tra Romano Prodi e Mario Draghi per la successione a
Giorgio Napolitano. Vedremo chi avrà gli sponsor più pesanti. Una
cosa è certa, questa volta è commissariamento vero, anche senza
visite della troika.
BYE BYE ITALIA
Nessun commento:
Posta un commento